In merito ad alcune ingiuriose critiche pervenute sulla pagina social di Facebook nel gruppo ‘Sei di Cuggiono se…’, diventa importante apporre alcune precisazioni che chiariscano, una volta per tutte, una vicenda già a suo tempo presentata alla comunità.

Signora Armida Lassini,

               mi spiace veramente di intervenire ancora sui social, ma lei adesso mi sta denigrando pubblicamente e non è la prima volta. E’ chiaro che lei non cerca un chiarimento o di correggere i miei sbagli presunti, quanto piuttosto di espormi alla gogna ed alla pubblica indignazione giudicando il mio operato,  senza conoscere i fatti, se non per sentito dire da altri.

               Non la conosco; in passato volevo venire di persona da lei per capire, per un chiarimento, ma mi e’ stato vivamente sconsigliato da persone di Cuggiono che la conoscono; ripeto: non so chi lei sia

               Immagino a quale vicenda si riferisca e con facilità immagino pure chi siano i suoi informatori e, soprattutto, in che modo sia stata informata: non pensa che dovrebbe ascoltare anche l’altra campana? Comunque quella a cui allude è stata una situazione molto penosa anche per me, che, oltretutto, correvo dei rischi penali in caso di incidenti in immobili di proprietà parrocchiale.

1.      Ho già spiegato la vicenda pubblicamente e per iscritto ai parrocchiani e non sto a ripetermi. Se vuole venga e le mostrerò i documenti originali: nessun problema.

2.      L’avvocatura della Curia era informata ed agivo autorizzato, d’accordo col Consiglio pastorale parrocchiale e col consiglio di un avvocato.

3.      Se in quell’appartamento si fosse verificato un incidente per malfunzionamento dell’impianto elettrico o del gas, con danni alle persone nella casa o all’esterno, sono interiormente certo che lei sarebbe stata la prima accusarmi di criminale negligenza ed a condannarmi veementemente.

4.      Per carità di patria non aggiungo altri elementi su come quegli impianti furono ristrutturati, contro la volontà della parrocchia (questo si fu illegittimo, ma cedemmo per pace e perché tutelati civilmente, pur permanendo il pericolo per persone e cose) Pensi: a tutt’oggi attendiamo la certificazione degli impianti “messi in sicurezza” (che mai ci sarà data), che comunque dobbiamo ora rifare, perché assolutamente fuori norma (e ci abitava una persona fragile!)

               Capisco che lei nutra nei miei confronti, non so per quali ragioni, una grande avversione: mi spiace, perché l’ odio fa male soprattutto a chi ce l’ha. Perdono di cuore le  affermazioni   diffamanti che ha proferito nei miei confronti  (vedi: illegalità indicibili ed altre sciocchezze) ed affermo pubblicamente che sono tutte falsità. Pura menzogna!

               Le chiederei gentilmente (e spero non inutilmente) se può smettere, non tanto per me, quanto per il bene della Parrocchia. E’ stranissimo che una “devota” di padre Pio inviti i fedeli a cambiar parrocchia e si comporti senza carità; per il momento devo dirle….. che non è molto ascoltata

               Sono sempre pronto e disponibile per un leale chiarimento di persona, viso a viso (la prego: non sui social, dove spesso si sfogano i frustrati e i rancorosi (così dicono gli psicologi) e dove conto di non rispondere più).

               Le auguro cordialmente Buona Pasqua!

                                                                                                                                                    don Angelo