Quello di Gesu’ agli Apostoli, quando li invio’ ad annunciare il Vangelo, “e’ un comando, che, non nasce dalla volonta’ di dominio o di potere, ma dalla forza dell’amore”. Lo ha affermato Papa Francesco nell’omelia della messa conclusiva della Gmg a Copacabana.
“Gesu’ – ha osservato – non ci tratta da schiavi, ma da uomini liberi, da amici, da fratelli; e non solo ci invia, ma ci accompagna, e’ sempre accanto a noi in questa missione d’amore”. “Gesu’ per primo – infatti – e’ venuto in mezzo a noi e ci ha dato non qualcosa di se’, ma tutto se stesso, ha dato la sua vita per salvarci e mostrarci l’amore e la misericordia di Dio”. “Non ci sono confini, non ci sono limiti: Gesu’ ci invia a tutti. Il Vangelo e’ per tutti e non per alcuni”. E’ questo il messaggio che il Papa ha consegnato alla moltitudine della Giornata Mondiale della Gioventu’ (tre milioni secondo gli organizzatori) dal palco-altare costruito sulla punta estrema della spiaggia di Copacabana verso Ipanema. “Il Vangelo – ha scandito il Pontefice – non e’ solo per quelli che ci sembrano piu’ vicini, piu’ ricettivi, piu’ accoglienti. E’ per tutti”. “Non abbiate paura di andare e portare Cristo in ogni ambiente, fino alle periferie esistenziali, anche a chi sembra piu’ lontano, piu’ indifferente”, ha chiesto il Pontefice a quelli che saranno ormai i “Bergoglio Boys”.
“Il Signore – ha spiegato Francesco nell’omelia della messa concelebrata con 1200 vescovi – cerca tutti, vuole che tutti sentano il calore della sua misericordia e del suo amore”.
“Gesu’ – ha poi ricordato il Pontefice ai giovani – non ha detto: ‘se volete, se avete tempo’, ma: ‘Andate e fate.
discepoli tutti i popoli'”. “Condividere l’esperienza della fede, testimoniare la fede, annunciare il Vangelo – ha detto ancora il Papa – e’ il mandato che il Signore affida a tutta la Chiesa ed anche a ciascuno: anche a te”

 

 

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