I MIGRANTI

migrantiLa Chiesa si è sempre occupata, sia assistendo gli italiani che andavano all’estero, sia cercando di accompagnare l’impressionante e inedito afflusso di immigrati nel nostro Paese. La fondazione Migrantes  si occupa di  molte categorie di essi, attraverso oltre 700 centri pastorali sparsi nelle diocesi italiane. Ma non si devono dimenticare i 400 sacerdoti e le 150 suore che assistono tuttora i nostri emigrati all’estero.

Le iniziative sono innumerevoli, da quelle che riguardano la scuola (diretta, ad esempio, ai figli dei circensi e dei fieranti) a un fondo di aiuto per rimpatriare le salme degli immigrati (nel 2011 e nel 2012 ne sono state rimpatriate circa un centinaio). Intenso è anche l’impegno dei parroci e delle parrocchie dei luoghi di sbarco come Lampedusa.

All’inatteso arrivo a Bari della famosa nave “Vlora”, carica di 19.000 albanesi, fecero fronte le organizzazioni di volontariato, in buona parte cattolico, prima che potessero attivarsi gli interventi dello Stato.

Non inferiore ai 2 milioni di euro all’anno è il contributo stimato che la Chiesa italiana dà alla soluzione almeno parziale del fenomeno.

Nel suo piccolo la PARROCCHIA DI CUGGIONO, col contributo di volontari, in primis delle ACLI, da più di 20 anni organizza scuole di italiano gratuite per immigrati. Non possediamo un elenco delle donne e degli uomini (per lo più giovani all’epoca) che l’hanno frequentata. Non pochi ragazzi e ragazze, albanesi e di altre nazionalità, che l’hanno frequentata sono ora inseriti regolarmente nel mondo del lavoro e hanno una famiglia loro.

Ugualmente da non sottovalutare è l’assistenza alle badanti, quasi totalmente dell’est europeo, che nei limiti del possibile si cerca di aiutare in vario modo.