Cari amici di Cuggiono e Castelletto,
in cosa consiste il valore della testimonianza dei cristiani? In che modo possono essere una presenza di servizio e di aiuto nel mondo? La risposta può essere semplice e costosa nello stesso tempo: la testimonianza dei cristiani è sostanzialmente fedeltà alla persona di Cristo ed al suo insegnamento. Soprattutto vivendo questa impegnativa fedeltà i cristiani sono indispensabili per il mondo.
La Chiesa, Comunità credente, nel passare delle epoche storiche, ha cambiato il modo di proporre il Vangelo, cercando di volta in volta dei canali adatti al tempo, alle situazioni ed ai luoghi. Ma mai ha cambiato il contenuto del messaggio, che sempre è derivato interamente dall’insegnamento del Signore e dalla fedeltà al suo esempio.
In questo modo la Chiesa (e naturalmente in essa i cristiani) assume in ogni epoca storica un atteggiamento che Joseph Ratzinger definiva “differente” ed “antimoderno”; cioè non conformato alle mode del momento, alle ideologie imperanti, ai movimenti di successo. Nella sua fedeltà a Cristo, che è fedeltà all’uomo, al valore della vita umana, al vero sviluppo della società, si manifesta, con evidenza, la differenza del cristiano, che abita nel mondo con piena cittadinanza, ma che non appartiene a questo mondo ed alle sue logiche, bensì al Signore Gesù; e in forza di questa appartenenza, quando ci vuole, è pronto anche ad un contestazione profetica.
Se i cristiani diventano (o sono già diventati…) uguali a tutti gli altri, senza differenze di pensiero e di azione, seguendo la moda/modernità, diventano come il sale, che ha perso il suo sapore; Gesù diceva che :“…a null’altro serve che ad essere gettato sulla strada e calpestato dalla gente!” (Mt 5). Il problema dei cristiani non consiste nella persecuzione o nell’insignificanza agli occhi del mondo; il vero problema è l’insipidezza o la “mondanità spirituale” di questo momento storico, di cui sovente parla Papa Francesco.
Il Vangelo è la vera modernità, che implicitamente contesta le mode e la mondanità di momento storico! Occorre non solo credere che il Vangelo, sempre nuovo e sempre giovane in ogni epoca, è la vera modernità dell’uomo e della storia; ma occorre anche imparare a pensare, a decidere, ad agire partendo e fondando ogni cosa sulla proposta del Signore. Chi fa così apparirà “differente” ed “antimoderno” agli occhi dei più, ma renderà a tutti il servizio più grande, che è quello della testimonianza alla verità (parola che oggi fa un po’ paura… Ma non dimentichiamo che lo Spirito santo “guida alla Verità tutta intera”).
Buon cammino nel tempo di Pentecoste!

don Angelo