Il film ”La sabbia nelle tasche” racconta le vicissitudini di un emigrante, viste dalla parte di chi è costretto a lasciare il proprio Paese alla ricerca di un lavoro in Italia per poter sostenere la propria famiglia rimasta in Marocco. La vicenda mi ha fatto riflettere sulle difficoltà che queste persone incontrano , sullo sfruttamento al quale vengono sottoposte, adeguandosi a lavori faticosi e mal retribuiti per un disperato bisogno di denaro, sull’incomprensione di molti italiani che accusano gli stranieri di rubarci il posto di lavoro e di accettare stipendi da fame.
Se nel loro Paese potessero contare su un lavoro ed un mensile assicurato, certamente non verrebbero in Italia! Ogni uomo ama la propria terra di origine e non la lascerebbe se non per gravi problemi di sopravvivenza. Non è stato così anche per i nostri emigranti? Dobbiamo quindi guardare queste persone con occhi e con cuore diversi.
Un elogio va alla produzione ed agli attori che hanno messo a disposizione il loro tempo libero, “girando” solo di sabato e domenica, senza alcun compenso, per raccontare questa storia vera e destinando tutti i proventi in beneficenza.

Uno spettatore

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