Questa domanda ha fatto da sfondo alle serate che hanno visto coinvolti genitori e docenti che hanno accolto l’invito del percorso organizzato dall’Unità Pastorale, dal Comitato dei Genitori, dall’Istituto Comprensivo di Via Cavour da i Comuni di Cuggiono e Bernate che hanno progettato il “Patto Educativo di Comunità”.
Essere comunità educante ed incidere sulle giovani generazioni è una possibilità data alle principali agenzie educative che dovrebbero occuparsi in modo vero e sincero della crescita dei ragazzi. Occorre continuità, condivisone di intenti e soprattutto capire che occorre una progettualità nelle scelte educative.
Le riflessioni di queste serate tenute da una psicologa della cooperativa “Farsi prossimo” si sono sviluppati attorno a temi diversi in base al target a cui erano rivolte.
Nello specifico il percorso in atto al momento è rivolto ai genitori e agli educatori della scuola dell’Infanzia e pone domande circa il fatto che il bambino in età dai tre ai cinque anni vuole diventare autonomo.
Noi genitori abbiamo apprezzato molto questa possibilità di confronto tra noi e con una esperta e abbiamo davvero condiviso che al di là dei contenuti e delle riflessioni inficiate dalla psicologa è molto costruttivo il fatto di trovarsi in cerchio ed esternare la nostre opinioni, le nostre fragilità, le nostre convinzioni rispetto agli stili educativi consci ed inconsci che adottiamo con le creature che Dio ci ha affidato come figli e figlie.

Come genitore quando rifletto e penso “chi sono io per i figli” oppure “chi sono i figli per me” si rischia di uscire con frustrazioni, gioie, dubbi, timori di inadeguatezza quando riflettiamo insieme invece tutto diventa piu’ ridimensionato poiché il mio timore, la mia gioia, la mia inadeguatezza è compresa anche dagli altri genitori e allora capiamo che non siamo gli unici a sentirci in cammino lungo il percorso dell’educare.
“Educare ci si educa” sembra proprio un po’ quello che queste serate vogliono fare con noi genitori perché per costruire legami significativi con i figli occorre ripensare anche alla nostra educazione ricevuta e a quali messaggi vogliamo veicolare nel nostro attuale compito di genitori.
Bhè, dopo queste serate non usciamo con ricette o risoluzioni rispetto all’arte di educare ma sicuramente piu’ edificati e consapevoli dei nostri gesti e delle nostre parole nella relazione con i figli.
Queste serate, come alcuni genitori hanno sottolineato, hanno davvero il pregio di instillare idee e di farci sorgere domande piu’ che darci risposte ma in coro riteniamo che siano davvero occasioni profondamente utili che dovrebbero ripetersi per potersi davvero fermare e riflettere sul compito educativo.

Al termine delle serate per cui siamo davvero grati, ci auspichiamo una circolazione di idee sul valore dell’educare e dell’essere genitori o comunque educatori e su quanta effettiva collaborazione ci sia tra le parti chiamate in causa nel compito di educare i ragazzi vale a dire: famiglia, scuola, oratori, associazioni…..altrimenti potremmo pensare di aprire un comitato, una consulta o…quant’altro in difesa dei ragazzi perché a volte l’idea che mi sovviene è, per usare il titolo di un libro di un noto psicologo: “Non sappiamo ascoltarli”…..ma quanto vogliamo ascoltarli?
Iniziamo a cogliere l’invito per l’ultima serata dedicata alla Scuola dell’Infanzia che sarà il 5 Aprile 2013 presso la Scala di Giacobbe a Castelletto ore 21 senza dimenticare la serata conclusiva della Proposta Formativa 2013 che si terrà presso la Sala Consiliare di Bernate Ticino alle ore 21 il 10 Maggio 2013.